"
Non farò mai dei figli: non posso sopportare l'idea che un giorno qualcuno pensi di me quello che io penso di voi"
Letto. Tutto d'un fiato. Bello:
zichico.
Targettisticamente, direi che punta alle donne, preferibilmente a quelle che, ormai passati i 30, intravedono il fantasma della zitellaggine fare capolino dalle convenzioni sociali e si attaccherebbero a qualsiasi essere di sesso maschile, uomo o cane che sia, pur di non restare da sole: Lucrezia è una di queste, con l'irrinunciabile puntello dell'autoironia.
Attraverso lei, si vede come la ricerca del principe azzurro debba fare i conti con una serie di esemplari della specie uno peggiore dell'altro: Rocco, prototipo dell'uomo vero, tutto disordine e partita in tv; Goffredo, la noia fatta persona; Saverio, l'eterno indeciso; Alessandro, artista immaturo e depressoide; l'appiccicoso Gino; Leonardo, a cui l'amore sembra dovuto dopo un'infanzia infelice; Gianni, puzzle di appuntamenti precedenti; Alberto, cinico ed egocentrico.
E infine, una volta trovato il principe dei desideri, Lucrezia scoprirà che i sogni e la realtà sono ben distanti, la felicità si trova dopo fedifrago e feldspato... e anche un carrello portatutto ha le sue attrattive.
Di contorno ai disastrati tentativi di Lucrezia, le esperienze da coppia che sta insieme per inerzia dei suoi genitori, la vita d'inferno del nonno raccontata dalla nonna, l'amico sopportatore (Beppe), la presunta coppia perfetta (Matilde e Marco), il cane Oliver e il suo affetto non proprio spontaneo.
Tutto ciò in circa 120 pagine (e 12 €), in cui le esperienze da *sbonk* ma fin troppo probabili di Lucrezia si dipanano in sketch da 3/4 tavole e vignette singole, frutto delle intuizioni narrative e del tratto comicissimo della benpiùchedivina