wonder84
00giovedì 20 marzo 2008 08:36
Ecco cosa fare.
All’inizio del pasto, vietato buttarsi sugli antipasti. Due o tre pizzette e qualche scaglia di grana sono concesse, ma poi è meglio puntare sulle verdure in pinzimonio, per evitare di arrivare alle portate principali già appesantiti.
Primi e secondi tradizionali, infatti, sono il vero momento clou del pranzo di Pasqua.
Rinunciarvi è impossibile, ma si può fare in modo di renderli più leggeri e meno calorici al momento della preparazione, prestando grande attenzione ai condimenti e preferendo l’olio extravergine d’oliva usato a crudo.
Anche il metodo di cottura è fondamentale: quello al forno, al vapore o in padella antiaderente permette di cucinare pietanze saporite senza aggiunta di condimento.
Pasta e riso, poi, andrebbero serviti sempre al dente. In questo modo se ne rallenta l’assorbimento, evitando che gli zuccheri contenuti si trasformino in grassi e relativi cuscinetti.
E quando in tavola compaiono le uova di cioccolato? Inutile costringersi a sforzi masochistici per rinunciare: meglio concedersi una piccola dose per appagare lo spirito, e poi alzarsi da tavola con una scusa per evitare bis e altri assaggi.
Insomma, per godere del pranzo di Pasqua senza rinunciare alla linea basta seguire due regole-base: quella del “giocare d’anticipo”, con tre o quattro giorni depurativi prima dell’occasione, e quella della parsimonia: assaggiare un po’ di tutto ma con moderazione, prestando particolare attenzione a tutto ciò che contiene un’alta concentrazione di grassi.
Nei giorni successivi, poi, sarebbe bene ridurre al minimo le calorie, e pensare a depurarsi con molta acqua e liquidi caldi, dal brodo al tè, anche per non sovraccaricare di lavoro lo stomaco.
Silvia Nava – Redazione Miadieta.it