GAY ESPULSO DA TESTIMONI DI GEOVA

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rinata4
00mercoledì 22 giugno 2005 13:34
Era un membro anziano della Congregazione. Aveva una relazione con un altro Testimone sposato. Poi ha deciso di non nascondersi più. Ed è stato scacciato e discriminato.






TORINO - Un giovane di 38 anni ha raccontato al giornalista Paolo Hutter per il mensile gay 'Pride' la sua vicenda di Testimone di Geova che, scoprendo la propria omosessualità viene cacciato dalla congregazione. La storia è anticipata dal quotidiano torinese "La Stampa" in edicola oggi.

Leonardo Ranieri, 38 anni, ragioniere, quattro anni fa ha deciso di smettere di mentire a se stesso e di dichiarare la propria omosessualità. "Ho deciso di confessare, prima di tutto a me stesso, la mia situazione perché mi sono innamorato - racconta Leonardo - Di un altro Testimone, che però è sposato e ha deciso di non lasciare la moglie. Anzi, ha pure negato la nostra relazione, scongiurando così l'estromissione dalla comunità. Lui è rimasto, io sono stato cacciato via come un delinquente. E sono pure stato licenziato dal posto di contabile presso un Testimone".

All'interno della Congregazione, Leonardo occupava un posto di tutto rispetto: "Praticamente occupavo un ruolo paragonabile a quello di un vescovo, ero "anziano di congregazione", appena un gradino in meno del "corpo direttivo" che guida i Testimoni al livello più alto. Tutti sapevano quanto grande fossero la mia partecipazione e il mio amore in tutte le attività religiose, ma nessuno si è interessato a capire come stavo e cosa provavo. E invece tutti lì a etichettarmi come se avessi la peste".

Ora, infatti, nessun Testimone può avvicinare Leonardo, pena l'espulsione immediata: "Io non posso vedere i vecchi amici, perché altrimenti sarebbero a loro volta discriminati. Soltanto con i più coraggiosi mi incontro a tarda notte oppure in altre città per non dare troppo nell'occhi. Qui a Torino sono sorvegliato, nonostante siano trascorsi 4 anni".

Alberto Bertone responsabile delle relazioni con il pubblico per i Testimoni di Geova torinesi, ha commentato l'intervista apparsa su La Stampa: "L'importante è che si penta e torni sulla retta via. Nessuna perlessità sulla sua espulsione. Noi abbiamo provato a farlo ragionare, a farlo riflettere. A farlo pentire, insomma. Ma lui non ha voluto saperne. A quel punto era impossibile trattenerlo con noi".

"Abbiamo delle regole che non possono essere trasgredite - aggiunge Bertone - Noi Testimoni, sulla base di indicazioni evangeliche, consideriamo l'omosessualità uno stile di vita fuori dai canoni del cristianesimo, così come l'adulterio, i rapporti extraconiugali, il furto, la droga. Diversi adulteri si sono convinti dell'errore commesso".

Il mensile gay Pride pubblicherà nel prossimo numero un'ampia inchiesta realizzata da Stefano Bolognini sul rapporto tra Testimoni di Geova e omosessualità.

http://it.gay.com/view.php?ID=20393
Mefisto3
00mercoledì 22 giugno 2005 14:20
Questa si che è VERA fede religiosa, strano però, se si pensa che il LORO geova ama tutti sia uomini che donne ma è sempre più solo, un motivo di fondo esiste.[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

Mefisto
°oOSeraphOo°
00mercoledì 22 giugno 2005 17:03
dimmi con chi vai ti dirò chi sei.
chi entra in certe sette se le meerita certe cose, sia le conseguenze fortunate che quelle sfortunate.
LupoNero666
00mercoledì 22 giugno 2005 18:18
Seraph, non tutti "entrano" in certe sette. Molti sfortunati ci nascono dentro. Il tuo commento é comprensibile, ma un po' superficiale.
°oOSeraphOo°
00mercoledì 22 giugno 2005 20:28
nessuno ha mai obbligato a restarci, l' hanno dovuto cacciare perchè sennò lui ci sarebbe pure rimasto e magari avrebbe fatto le stesse cose ad altri.

ho detto queste sono le giuste conseguenze nel bene e nel male
Mefisto3
00giovedì 23 giugno 2005 08:49
Re:

Scritto da: °oOSeraphOo° 22/06/2005 20.28
nessuno ha mai obbligato a restarci, l' hanno dovuto cacciare perchè sennò lui ci sarebbe pure rimasto e magari avrebbe fatto le stesse cose ad altri.

ho detto queste sono le giuste conseguenze nel bene e nel male




Chi è come dio scagli la prima pietra!

Medita Seraph Medita!

Mefisto
LupoNero666
00sabato 25 giugno 2005 10:41
Se lo dici tu, Seraph. Però continua a sembrarmi un discorso superficiale. Se una persona é nata e cresciuta in un determinato modo, senza conoscere nulla di diverso o frequentando persone differenti, difficilmente lascerà una Religione o una Setta dall'oggi al domani.

Quello che impariamo da piccoli rimane fermamente scolpito dentro di noi e non é facile come sembri pensare tu cambiare radicalmente la propria vita e il proprio modo di pensare.
°oOSeraphOo°
00sabato 25 giugno 2005 14:16
è vero non è facile, ma questa non è una giustificazione, perchè se non ha avuto la forza per fare ciò si è meritato tutto ciò e cmq ripeto che non è tutto male quello che gli è capitato.
LupoNero666
00domenica 26 giugno 2005 11:34
Seraph, vediamo il mondo in due modi diversi.
rinata4
00mercoledì 13 luglio 2005 20:59
Re:

Scritto da: °oOSeraphOo° 25/06/2005 14.16
è vero non è facile, ma questa non è una giustificazione, perchè se non ha avuto la forza per fare ciò si è meritato tutto ciò e cmq ripeto che non è tutto male quello che gli è capitato.




Sei troppo giovane per capire certe cose tanto più che non le hai vissute sulla tua pelle.
fungomagiko
00giovedì 21 luglio 2005 12:24
Re:
[QUOTE][DIM]7pt[=DIM]Scritto da: LupoNero666 25/06/2005 10.41
Se lo dici tu, Seraph. Però continua a sembrarmi un discorso superficiale. Se una persona é nata e cresciuta in un determinato modo, senza conoscere nulla di diverso o frequentando persone differenti, difficilmente lascerà una Religione o una Setta dall'oggi al domani.

Quello che impariamo da piccoli rimane fermamente scolpito dentro di noi e non é facile come sembri pensare tu cambiare radicalmente la propria vita e il proprio modo di pensare.
[/DIM][/QUOTE]

Il rifiuto verso un determinato modo di pensare si può manifestare da piccoli, tra i 6 e 9 anni di vita. I bambini purtroppo sono soliti cancellare queste esperienze, rimuovendo questi ricordi. Si ripresenteranno nell'adolescenza esperienze analoghe oe si ritroveranno i ricordi rimossi. Non incolpiamo i genitori di aver manipolato i loro figli. Loro stessi sono stati manipolati in precedenza, un circolo vizioso da cui alcuni si sono estromessi grazie alle influenze esterne o interne.

ciao, avevo da lavorare molto i mesi scorsi
Seraph da un amico
00giovedì 21 luglio 2005 19:19
np


cmq allora perchè mettere la galera per i reati? loro sono nati in un contesto che li ha indotti a fare certe cose.
Mefisto3
00giovedì 21 luglio 2005 19:53
Re:

Scritto da: Seraph da un amico 21/07/2005 19.19
np


cmq allora perchè mettere la galera per i reati? loro sono nati in un contesto che li ha indotti a fare certe cose.




Puoi essere più chiaro? Non riesco a seguire il nesso filologico delle tue frasi.


Mefisto
Seraph
00giovedì 21 luglio 2005 22:10
Re:

Scritto da: LupoNero666 25/06/2005 10.41
Se lo dici tu, Seraph. Però continua a sembrarmi un discorso superficiale. Se una persona é nata e cresciuta in un determinato modo, senza conoscere nulla di diverso o frequentando persone differenti, difficilmente lascerà una Religione o una Setta dall'oggi al domani.

Quello che impariamo da piccoli rimane fermamente scolpito dentro di noi e non é facile come sembri pensare tu cambiare radicalmente la propria vita e il proprio modo di pensare.



ecco quale è il mio nesso filosofico
magik mushroom
00martedì 9 agosto 2005 01:10
Re:

Scritto da: Seraph da un amico 21/07/2005 19.19
np


cmq allora perchè mettere la galera per i reati? loro sono nati in un contesto che li ha indotti a fare certe cose.



ritrovato.

Per i minori che commettono un reato a volte si cerca di comprenderli, incolpando la società, i genitori etc (situazioni di disagio sociale). La religione NON è un disagio sociale fino a quando la società la considerà necessaria. Tra i "bigotti" che riconoscono alle religioni i fondamenti sociali odierni ci sono anche io eppure sono ateo.
Ora nessuno ci vincola ad "obbedire" a regole religiose, ma dobbiamo obbedire alla regole della società e questa è la differenza sostanziale tra religione e reato. Il reato è un evasione, un imposizione di se stessi sulla società, rubo perché non mi posso permettere di pagare. Mentre. Seguire delle leggi religiose è la sottomissione alla società o a una parte di società. Risulta inaccettabile questo nesso filosofico fino a quando la religione non verrà considerata pericolosa. La società l'accetta e possiamo solo usare la nostra testa per distruggerla dalla nostra mente.

ciao
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