Libri......Perchè??

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Elendur.
00lunedì 18 dicembre 2006 21:05
Gironzolando per il forum ho visto che molte persone scrivono che ci vuole un accurata preparazione in materia di occultismo prima di praticare........Addirittura 3 anni?

In tutto questo tempo uno deve stare con il capo chino sui libri per apprendere?

Io concordo sul fatto che una persona che si avvicina all'arte deve prima leggere qualcosa per capire dove mettere le mani e soprattutto è importante il contatto con altre streghe e lo scambio di opinioni...

Ma trovo che sia inimmaginabile pensare di poter studiare tutto per poi essere pronti,sentirsi pronti per affrontare la Magia.
Io credo che l'esoterismo sia in maggior parte sperimentare tecniche,toccare l'essenza e l'energia,sentirsela addosso,non leggerla.

E' come se leggessi libri su "come amare" o se un bambino si leggesse "come diventare adulti"....finchè non lo provi non lo sai,tutto quello che apprendi sono opinioni ed esperienze altrui!

Per esempio non mi sognerei mai ora di prendere un rituale da un libro....é qualcosa testata da un altra persona...e creata per se..

Io sono convinto che nella magia se fai degli errori questi non possano farti altro che bene,così si cresce,anche poi affrontando tutte le conseguenze...

Il più grande insegnamento è quello che ricavi ascoltando il vento,le onde, guardando un fuoco,camminando in un bosco...Lo sapete bene no??
Ghaladh
00martedì 19 dicembre 2006 09:34
In parte sono d'accordo con te, Elendur. Il consiglio di prepararsi accuratamente vale soprattutto per le pratiche più complesse, mentre per apprendere si dovrebbe praticare regolarmente, ma sono con rituali poco rischiosi e semplici.
E' folle cimentarsi in una invocazione semplicemente seguendo l'istinto, o tentare un rituale lesivo nello stesso modo... il rischio è talmente grande che non conviene, ma l'atto di caricare una pietra, eseguire un rituale di propiziazione, o cose simili, sono un ottimo modo per allenarsi ed esperire, nel frattempo che ci facciamo una cultura adeguata per affrontare le prove più complesse; con queste pratiche, il rischio più probabile è che non riescano, senza mettere in pericolo la salute, la qualità della vita o la vita stessa del praticante o di chi gli sta vicino.
Serena10
00martedì 19 dicembre 2006 10:04
Mi trovi completamente d'accordo Ghaladh!
Serenia
00martedì 19 dicembre 2006 11:42
Ti quoto anche io Ghaladh [SM=g27768]
Penso comunque che la maggior parte delle volte in cui si consiglia di studiare prima di praticare voglia essere solo un modo per dire di stare attenti, che la magia non è un gioco.
Per fare un esempio pratico e semplice: non permetterei a mio figlio di 2 anni di usare un fiammifero per accendere una candela senza stargli vicino non perchè sia particolarmente pericoloso, ma perchè ancora non sa come fare [SM=g27768]
Penso che chi voglia praticare la magia debba farlo quando si sente pronto (momento che ovviamente è una cosa soggettiva)... non tanto per provare. Certo è solo un mio pensiero ma penso che operare in modo superficiale sia una mancanza di rispetto [SM=g27768] anche se questo non implica che, essendo consapevoli di ciò che si vuole fare, provare sia un ottimo metodo per crescere e migliorarsi

Volere, osare e in silenzio stare


)Tisifone(
00martedì 19 dicembre 2006 12:18
Approvo in pieno il giudizio di Ghal e Serenia

Tis [SM=x69326]


[Modificato da )Tisifone( 19/12/2006 12.19]

)sionna(
00martedì 19 dicembre 2006 12:43

Gironzolando per il forum ho visto che molte persone scrivono che ci vuole un accurata preparazione in materia di occultismo prima di praticare........Addirittura 3 anni?

In tutto questo tempo uno deve stare con il capo chino sui libri per apprendere?



carissimo,non capisco perchè tutta sta fretta, tutta sta smania di alcuni di liquidare il tutto al più presto. [SM=g27774]
non è che dopo un giorno,un anno, tre anni uno sa già tutto.
non si smette mai di imparare, neanche a 100 anni! [SM=x69334]
perciò bisogna studiare molto sui libri, ma non solo...


Il più grande insegnamento è quello che ricavi ascoltando il vento,le onde, guardando un fuoco,camminando in un bosco...Lo sapete bene no??



...certamente,la natura ti insegna molte cose, molto più che i libri, su questo sono d'accordissimo. [SM=x69319]
perciò, bisogna oltre che leggre tanto,osservare la madre natura ogni giorno, anche solo il miagolio di un gattino, o il vento tra le foglie degli alberi, e cercare di entrare il più possibile in contatto con essa. [SM=x69317]

Cordelo di Quart
00martedì 19 dicembre 2006 13:31
Per guidare un'auto basta mettersi al volante, per costruire una casa basta mettere i mattoni uno sopra l'altro...
Certo niente può sostituire la pratica, l'insegnamento che dà un errore riconosciuto è incomparabile, ma proprio per questo è importante studiare il percorso degli altri, i loro errori, le loro soluzioni.
L'invenzione, la scoperta di nuove o antiche vie, per evitare di perdersi, richiede la capacità di orientarsi e di discriminare i possibili errori, in modo di fare, se possibile, solo quelli inevitabili.

Elendur.
00martedì 19 dicembre 2006 14:01
"""carissimo,non capisco perchè tutta sta fretta, tutta sta smania di alcuni di liquidare il tutto al più presto.
non è che dopo un giorno,un anno, tre anni uno sa già tutto. """

Scusa Sionna ma per quanto mi riguarda non trovo che parlare di smania sia attinente con ciò che ho detto.Ne si tratta di presunzione o di fretta,figurati ci sono così tante cose in magia che nemmeno in una vita potresti riuscire a sapere e sperimentare.

Allora io potrei dirti che non mi torna tutta sta paura nell'affrontare le cose e sta lentezza nell'agire.Che ragionamento è?!?

Forse è tutto soggettivo e non si può universalizzare la cosa;
Però bisogna distingue se lo fai per rispetto verso le divinità-o per la paura di non affrontare le cose.

Anche perchè se c'è qualcosa che non devi fare lo capisci,se c'è qualcosa che non è alla tua portata.
Certo,io non metterei mai ad evocare Geni o Eoni, che si possono chiamare solo alcuni giorni dell'anno,ne tantomeno Gli Angeli che hanno una ritualistica loro,da solo senza consultarmi con un libro.

Secondo me le persone si vivono il loro rapporto con la spiritualità e la magia in maniera troppo pesante.Io per mia indole non ce la farei a identificare le Divinità con un carattere autoritario e minaccioso ma più sulla scia delle divinità greche..... forse sto cadendo in o.t

Comunque seguire l'istinto é secondo me la cosa più indicata da fare,con cognizione di causa,certo,e con giudizio.

Stento a credere che in estremis dovendo fare un incantesino o qualcosa per una persona,qualcuno si vada a cercare la formulina e tutte le corrispondenze..bah.

....Poi, certo,i libri sono una bella scorciatoia e non è detto che riportino cose vere,Come non è vero che c'è una verità assoluta...e così via.

Io nei libri trovo la cultura e gli insegnamenti.Ma non ci trovo affatto la mia magia.

.....Quella la devi ricercare in te,non in un manuale.
Ghaladh
00martedì 19 dicembre 2006 16:48
Elendur, bisogna valutare i rischi, caso per caso.
Pratica e teoria vanno comunque di pari passo, basta sapere quali sono i libri giusti e quali sono da ignorare.
Non basta l'istinto per raggiungere certi risultati, ma nemmeno basta la teoria... ci vuole equilibrio, come in ogni cosa.

[Modificato da Ghaladh 19/12/2006 16.49]

Elendur.
00martedì 19 dicembre 2006 21:08
Bella risposta Ghaladh.
....C'è sempre un po di paura nel mettersi a praticare magia,meglio essere sicuri di ciò che si fa. [SM=g27777]

....Probabilmente è davvero soggettivo.

Però prova a fare una cosa:

mettiti davanti delle erbe e prefiggiti come intento quello di preparare un incenso di protezione.
Lascia perdere tutte le tue conoscenze, prendi un pendolo fallo oscillare sopra ogni erba e chiedi se va bene per unirla a formare un incenso di protezione,fallo con ogni erba che hai davanti(prendine tipo 6 o 7 o anche di più,fai te).
Una volta che senti che quell'erba va bene la aggiungi quelle che senti negative o non indicate le lasci stare.Poi vai a controllare con un erbario se le erbe scelte hanno realmente il potere di protezione.

....Le erbe non mentono,i libri si.

Vedi cosa succede ad agire d'istinto,vedi cosa ti dicono le erbe e non cosa ti dice il libro.

Semplicissimo esempio.
Ghaladh
00martedì 19 dicembre 2006 22:47
Sensatissima proposta, Elendur, che denota una profonda fiducia nella magia: l'atteggiamento giusto per ottenere risultati; è possibile secondo te che qualche scrittore di saggi o manuali inerenti i diversi argomenti esoterici usi il tuo stesso metodo per scrivere le proprie conclusioni e tramandarle ai lettori? [SM=x69324]
Domanda amichevolmente provocatoria... i libri non sono inutili, solo questo ci tengo a sottolineare.
Valuta che non tutti sono particolarmente dotati di sensibilità speciali e non tutti sanno risvegliare quei legami con la sapienza universale che guida parzialmente il praticante.
Come dici tu è soggettivo. Oltre a valutare le pratiche magiche, bisognerebbe in effetti che il praticante analizzi obiettivamente le proprie potenzialità e sappia dare il giusto peso alle proprie intuizioni.
Certamente puoi imparare a parlare inglese andando a vivere nel Regno Unito, ma partendo da almeno un corso base fatto in Italia puoi evitare figuracce e molta fatica.
Koba82
00mercoledì 20 dicembre 2006 11:42
Re:
anche io quoto alla grande il messagio di Ghal! [SM=x69335]
aggiungo un parere mio:la magia, la stregoneria, le religioni... una volta tutto veniva tramandato a voce, si pensa addirittura che le streghe non abbiano mai scritto libri delle ombre perchè probabilmente non sapevano scrivere.
una volta si viveva di esperienza e si imparava sbagliando.
si stava piu' attenti alla parola, si osservava di piu', si memorizzava tutto...
ora non è piu' cosi, siamo in un'epoca in cui NON PUOI sbagliare, in cui esiste un manuale per ogni cosa, e se non ci sono le istruzioni quasi nessuno riesce a far funzionare un certo oggetto.
e anche noi, streghe del presente, utilizziamo manuali per sentirci piu' sicure di riuscire nell'intento, anche se non ce ne sarebbe bisogno.

ovviamente non dico di cominciare subito a praticare, credo che ci sia una sorta di "chiamata", quando ci si sente pronti e si sa cosa si sta facendo è giusto cominciare
Elendur.
00mercoledì 20 dicembre 2006 15:45
...No Gal non è possibile [SM=g27777]
E quoto Koba per il riferimento agli insegnamenti orali!Non c'è nulla di più sacrosanto di quelli,e non c'è nulla purtroppo di più dimenticato e perso [SM=g27768] [SM=g27784] [SM=x69313] [SM=g27787]

Coloro che si avvicinano alla magia però hanno le potenzialità "speciali" per capire,ognuno di noi le ha ( fatta eccezione ovviamente per chi alla magia ci si avvicina per gioco e non seriamente).....Basta saperle trovare,risvegliare e metterle in pratica....paroloni,ma in pratica non così tanto. In fondo basta non vedere una montagna quando in realtà si tratta solo di un a collina [SM=g27768]

ma la chiamata io credo ci voglia veramente poco ad ignorarla quando la senti,se si ha troppa paura e non abbastanza fiducia.

.....Vi do uno spunto interessante che mi insegnò una mia amica per esempio i tarocchi non li faccio con il metodo "normale"-generale,da manuale.
Si tratta di ricordarsi.I tarocchi hanno un simbolismo che hai tu dentro in prima persona,io leggo i simboli dei tarocchi,le figure,e da li traggo il responso e l'interpretazione...Attraverso quello che ti comunicano in prima persona...

Se vi va provateci è interessante come pratica!

(altro semplice esempio,poi la smetto.)

p.s. Non voglio che fraintendiate la mia visione della pratica come una critica nei confronti di chi agisce diversamente o un modo per tirarsela o quant'altro...
E' solo l'espressione della volontà di farvi capire il mio punto di vista. [SM=g27768] [SM=g27777]

Tezcatilpoca
00mercoledì 20 dicembre 2006 16:36
la cosa e' semplice Elendur, ognuno ha il suo cammino e lo segue.

I libri sono il fondamento della conoscenza, ma non e' detto che non si possa arrivare direttamente dalla cima......

purtroppo non sono il piu' adatto a risponderti, perche' non pratico magie di alcun genere, le trovo futili e richiedono tempo e energia.

ma la mia magia , la vedo nei libri....

ciao.


Riannon74
00venerdì 22 dicembre 2006 11:52
Elendur credo che quello che dici sia fondamentalmente vero, come credo si intuisca dalla mia firma.
Non dico che i libri siano inutili (io leggo tantissimo [SM=g27768] ) al contrario soprattutto all'inizio sono fondamentali, e in seguito servono per trovare nuove idee e per conoscere le esperienze degli altri ma più si legge più si capisce che non c'è una corrispondenza univoca per ogni rituale.
Ad esempio l'Alloro, in un libro dice di utilizzarlo per il successo, in un altro per protezione, un'altro ancora per la guarigione...qual'è l'utilizzo giusto?
Quindi credo che il metodo migliore sia usare l'istinto...
Concordo con gli altri però sul fatto che usare l'istinto in Opere potenzialmente pericolose sia da sconsiderati.

Elendur.
00venerdì 22 dicembre 2006 19:59
si si si su questo concordo anche io...
Una cosa su cui sono molto intransigente è fare un rituale preso da un libro paro paro o con poche e inconsiderevoli variazioni,come comprare una candela in un negozia di magia caricata da qualcun'altro o un incenso specifico..

...fidarsi è bene,non fidarsi è meglio.
elaphe
00lunedì 25 dicembre 2006 10:50
Non so come, ma riesco non NON concordare pressochè con tutti.

Allora... Non so se sono stato l'unico ad interpretare così quanto ha scritto Cordelo, ma mi era parso che vi fosse di più di quanto esplicitato nella risposta.
Certo, una casa è fatta di mattoni messi uno sopra l'altro, con qualche buco qua e là per le finestre e forse uno per la porta... Anche una torre, un castello, un carcere, un condominio etc sono fatti nello stesso modo!

Dai libri posso prendere delle TECNICHE. Che mi possono piacere oppure no, che posso trovare congeniali oppure no, che posso apprezzare oppure no. Tutto ciò, DOPO che le ho provate.

Per carità, se vogliamo stare a farci tante piacevoli menate su come ti insegni di più una notte nel bosco (mai fatto?) che un giorno in biblioteca. Rimane il fatto che i simboli hanno una storia, e che senza di essa sono vuoti.
Il che non significa "prendere i rituali paroparo" ma significa capire come (e perchè) sono costruiti e progettati.

Poi se vaneggio fatemelo sapere.

Baci.

E.
Cordelo di Quart
00lunedì 25 dicembre 2006 12:06

Dai libri posso prendere delle TECNICHE. Che mi possono piacere oppure no, che posso trovare congeniali oppure no, che posso apprezzare oppure no. Tutto ciò, DOPO che le ho provate.

E' parzialmente vero, alias parzialmente errato, non abbiamo bisogno di uccidere qualcuno per sapere che è sbagliato, nè di buttarci dal quarto piano per sapere che è pericoloso.
L'esperienza è una parte importante ma non è tutto.

Per carità, se vogliamo stare a farci tante piacevoli menate su come ti insegni di più una notte nel bosco (mai fatto?) che un giorno in biblioteca.


Beh forse a livello emozionale una notte in un bosco è sicuramente coinvolgente, e se si ha un certo tipo di sensibilità può essere un'esperienza, ma all'atto pratico, almeno per la parte di conoscenza trasmissibile attraverso un libro, meglio forse una notte nel bosco a guardare le stelle, con un buon libro, magari archeoastronomia.

Rimane il fatto che i simboli hanno una storia, e che senza di essa sono vuoti.


Beh dai...non esageriamo, i simboli senza una storia perdono il significato relativo, quello che hanno per noi, non certo quelle che Giordano Bruno chiamava le ligature, cioè le corrispondenze, i legami con ciò che rappresentano, cioè il loro simbolismo assoluto. Non per nulla vi sono simbolismi inalterati nel tempo e nelle culture.

Il che non significa "prendere i rituali paroparo" ma significa capire come (e perchè) sono costruiti e progettati.


Certo, ma senza dimenticare che prima di cominciare a correrre bisogna esser certi di saper camminare... il procedimento è quello scientifico, osservazione, analisi, esperimento, in quest'ordine.
La parte iniziale dell'apprendimento si basa sull'imitazione, poi attraverso lo studio e l'analisi, quando si comincia a comprendere il perchè delle scelte di chi ci ha preceduto, quando si è completamente 'padroni' del meccanismo della scelta (e dell'analisi degli elemneti conosciuti e di quelli impoderabili), si può cominciare a sperimentare, con prudenza, vie personali.
Sempre senza scordare che in questo vecchio mondo non c'è nulla di nuovo, e tutto ciò che lo sembra è solo perchè è talmente vecchio da esser stato dimenticato.

Poi se vaneggio fatemelo sapere.


Non vaneggi affatto, solo che descrivi in termini assoluti cose che assolute non sono...
[SM=g27777]
La lama
00lunedì 25 dicembre 2006 13:51
...scusate l'intromissione, ho sentito parlare di pratiche pericolose...a cosa alludete?
lupomagiko
00lunedì 25 dicembre 2006 15:58
Re:

Scritto da: Cordelo di Quart 25/12/2006 12.06
non abbiamo bisogno di uccidere qualcuno per sapere che è sbagliato, nè di buttarci dal quarto piano per sapere che è pericoloso.



Sfortunatamente questo ragionamento è applicabile solo a determinati casi limite, frutto di estremizzazioni che vanno ben lontano da espressioni e tecniche che possiamo trovare sui libri.
La maggior parte delle volte si tratta solo di soggettività, e non di illecito [SM=g27768]
E non a tutti può apparire chiara l'infondatezza di determinati atti, che magari formalmente rivestono pure un senso pressochè logico, o viceversa. (sia chiaro, parlo di un'infondatezza relativa, cioè valevole solo per il soggetto che reputa tale un determinato atto )
L'esperienza è il metro di giudizio che abbiamo per noi stessi, e quindi il più affidabile, perchè ci ricollega direttamente alle cose che sperimentiamo.


Elendur.
00mercoledì 27 dicembre 2006 17:27
Per quanto riguarda i simboli non sono d'accordo!

I simboli hanno potere se vogliono dire qualcosa per te,la loro storia è abb relativa.e non è da li che proviene il loro potere, ma da tutto quello che rappresenta per te,da come lo carichi del tuo!!(io la croce la uso spesso nei rituali,non l'associo al cristianesimo,per me ha un'altra valenza;quindi la sua storia è relativa).

...Non sono daccordo neanche con il fatto che il primo passo è l'imitazione e poi con cautela e prudenza bisogna trovare un altra strada..

Concordo sul fatto che molte pratiche essendo comunque state scritte,un motivo x cui sono state formulate c'è,e forse bisona capire meglio il perchè..
Elendur.
00mercoledì 27 dicembre 2006 17:30
Lama...non so a cosa alludesse con "pratiche pericolose" cmq in generale se alcune cose non le dosi bene e non le affronti con cosciena di causa possono essere pericolose..

(mi accorgo che la mia risposta è inutile...x che ho detto delle banalità,comunque magari serve ugualmente.. [SM=g27782] )
)Tisifone(
00mercoledì 27 dicembre 2006 17:50
No Elendur
hai detto bene.

Può sembrare una banalità
ma manipolare energie che non si conoscono
può essere davvero pericoloso.

Tis [SM=x69322]
Cordelo di Quart
00mercoledì 27 dicembre 2006 18:05
Re:

Scritto da: Elendur. 27/12/2006 17.27
...Non sono daccordo neanche con il fatto che il primo passo è l'imitazione e poi con cautela e prudenza bisogna trovare un altra strada..


Eppure è una legge naturale, i cuccioli di tutti gli animali, uomini compresi, imparano imitando, per gioco o per necessità. Una via di apprendimento che non si esaurisce con l'infanzia, chiunque abbia imparato un'arte, un mestiere, una professione, lo ha fatto imitando all'inizio chi lo ha preceduto in quell'arte, mestiere, professione.
Perchè l'apprendimento dell'Arte dovrebbe seguire vie diverse?
Forse in nome di un malinteso o eccessivo senso di relativizzazione, che rischia, sempre a mio avviso, nella migliore delle ipotesi di far perdere tempo. Giocando al piccolo chimico, magari si può inventare l'acqua calda, o addirittura scoprire che l'acqua salata bolle prima di quella pura, ma si rischia, mescolando ingredienti a caso, di farsi del male.

Concordo sul fatto che molte pratiche essendo comunque state scritte,un motivo x cui sono state formulate c'è,e forse bisona capire meglio il perchè..


Personalmente il forse lo toglierei... [SM=g27768]
Solide basi teoriche sono imprescindibili, anche per i più fortunati, sia perchè la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, sia perchè si rischia di trovare pirite a scambiarla per oro (o viceversa).
Parere personale eh... [SM=g27768]
Serenia
00venerdì 29 dicembre 2006 12:23
Per La lama.
Ci sono pratiche che richiedono una profonda conoscenza delle forze che si vogliono smuovere.
E' come voler creare un fuoco d'artificio senza conoscere tutti i pericoli e come evitarli (anche se gli incidenti possono capitare anche ai più esperti). Se vuoi un esempio pratico ti suggerirei di leggere la discussione "Per favore aiutatemi" .
Un abbraccio

Elendur.
00sabato 30 dicembre 2006 12:18
...si..alla fine concordo Cordelo (a parte per il forse),si rischia di venir ingannati..Però io credo che l?arte sia una cosa così personale che magari si può emulare qualcosa...ma non farla pari pari...anche solo all'inizio..poi ognuno ha il suo personale approccio...nell'alreo modo,mi sembrerebbe perivo di significato e cmq è sempre bene mettere del proprio nelle cose e non attenerci sempre e soltanto a come ce lo fanno vedere..
L'erbaiolo
00martedì 9 gennaio 2007 13:22
Arrivo in questa discussione forse un po' in ritardo, molti hanno espresso la propria opinione e mi è impossibile quotare le parti su cui sono d'accordo o meno, però alcune considerazioni mi piacerebbe aggiungerle.

Nella mia piccola storia ed esperienza, un po' per i motivi espressi da Cordelo ho sempre dato molta importanza ai libri, e lo faccio tutt'ora. Penso inoltre che, come diceva Elaphe, i libri siano fondamentalmente strumenti. Insomma, lo studio dei libri sta al proprio cammino magico come la velocità di una macchina sta al successo di un pilota: la macchina è certo importante, ma non si deve cader nella tentazione di puntare solo sul motore.

Anche se nei libri è raccolta la conoscenza di quel singolo autore, ed anche se forse alcune cose non "ci vanno bene", credo sia innegabile che ci siano persone che "ne sanno di più, hanno fatto di più" e trovo sarebbe sciocco non approfittarne.
Studiare -e sottolineo studiare, non una leggiucchiata e via- è faticoso e, spesso, alcune verità espresse in certi testi sfuggono per anni. Credo che per i più la vera scorciatoia sia proprio questa: evitarsi lo sbatti di studiare, e non viceversa.

Al contempo, sempre a mio modesto avviso, alcune volte leggere prima di "fare" è un gravissimo errore: è come avere la risposta prima di essersi fatti la domanda.
Penso sia importantissimo evitare d'infilarsi in testa "risposte" preconfezionate.
Ho impiegato molto tempo a capire la frase "ci vogliono anni sui libri, e altrettanti anni per dimenticarseli", ma credo sia vero.

Mi torna alla mente una frase letta su un testo di Fulcanelli, era posta a commento di un'immagine ermetica; nel dipinto due uomini uno giovane, coronato dalla gloria ermetica per la riuscita della Grande Opera, l'altro, un vecchio alchimista, afflitto per i propri insuccessi, guarda il giovane e commenta: "troppo presto ti ho lasciato, troppo tardi ti ho ritrovato".

Come in tutte le cose, questa non è che la MIA esperienza, ognuno certo sceglie per sé ma sono fermamente convinto che la strada maestra sia quella espressa dalla quarantaduesima tavola dell'Atalanta Fugiens



Non siamo che miopi in una lunga notte: l'importante è avere una buona lanterna e seguir le orme della natura...
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