fonte "La Natura dei Transiti" di Lisa Morpurgo
Una parte del libro citato nel sottotitolo è ampiamente dedicata dall'autrice alla spiegazione di quale valore dare ad un transito. Spesso, infatti, il solo sapere che il passaggio di Saturno è un passaggio pensate fa perdere di vista il fatto che quel passaggio può acquistare diverse sfumature in relazione a tante altre variabili, quali il tema natale, altri transiti, il modo in cui il soggetto ha reagito ad altri tipi di transito dello stesso Saturno. Questo per dire che un transito non è mai lo stesso per tutti e che il transito va insierito in una valutazione più complessiva per cercare di capire quali potranno essere i suoi effetti. Non riporto l'intera parte, ovviamente, ma cercherò di fare una sintesi
La Morpurgo esordisce dicendo che, per valutare l'importanza "di un transito bisogna prendere in considerazione prima di tutto la sua durata, cioè il periodo di tempo in cui il pianeta sosta su determinati gradi. Più questo periodo è lungo, più si moltiplicano le possibilità che i suoi effetti planetari si manifestino con intensità". Questo non significa però non tenere conto della "naturale" lentezza dei pianeti. Per esempio Plutone o Nettuno non "corrono" certo come Venere o il Sole. Sicchè, questi due pianeti per manifestare i loro effetti, in genere, hanno bisogno di altri transiti che li "attivino". In caso contrario, i loro effetti si faranno sentire in modo più appannato, almeno apparentemente. Per esempio, mettiamo il caso che ci sia un passaggio di Saturno sul Sole e che in quel momento il Sole stesso è "sostenuto" da un trigone di Giove. Probabilmente gli effetti del passaggio di Saturo sul Sole non si faranno sentire molto. Però, se Saturno è in anello di sosta (cioè passa sul Sole e poi, con movimento retrogrado, ci torna sopra) può tornarci senza avere più il sostegno del trigono (Giove, nel frattempo, essendo un pianeta più veloce di Saturno, è andato avanti) ed è qui che il transito si farà certamente sentire in modo più intenso visto che quel Sole non avrà più il "sostegno" di Giove in Trigono. Mi sono spiegata? Ma facciamo un po' di ordine.
Plutone e Nettuno tendono ad "esprimersi" in modo non plateale e immediato ( i loro effetti si sentono in genere nel lungo periodo). Urano, sebbene un pianeta cmq lento, raddoppia la velocità rispeto a Nettuno e, vista la sua simbologia legata al presente, tende ad agire in modo immmediato o persino drastico, soprattutto sugli eventi, visto che meno incide sul lato interiore del soggetto. Gli eventi legati al transito di Urano sono generalmente impregnati del carattere di "sorpresa". In genere sono eventi anche molto veloci, nel senso che tendono ad esaurirsi in breve tempo proprio perchè in genere legati a decisioni drastiche, tagli netti dai quali ripartire. Saturno ha un andamento più irregolare e i suoi effetti cadono soprattutto sui grandi che "subiscono" i suoi anelli di sosta. Mi spiego: Saturno cammina da 1 a 12 gradi. poi, torna indietro fino ai 4 gradi, per poi tornare a camminare in avanti, ripassando per la terza volta su quei gradi (dal 4° al 12°) ecc. E' chiaro che i gradi più "toccati", in questo caso, dal suo passaggio sono i grandi dal 4° al 12°. I transiti "negativi" di Saturno (congiunzione, opposizione, quadratura) segnano periodi di prove per il soggetto. Ma sotto queste spinte, il soggetto è costretto a maturare, a prendere coscienza di una situazione di crisi per potersene liberare.
Giove ha fama di grande benefattore. Secondo la Morpurgo, che "la fortuna sia in gran parte legata a Giove è in dubbio, ma Giove incide soprattutto sugli eventi esterni, mentre per quanto riguarda l'aspetto psicologico si limita ad infondere ottimismo e buonumore che diventano piattagorma ideale perchè qualcosa di buono capiti davvero". Cmq, pare sarebbe più opportuno considerare i transiti di Giove come di "accompagnamento" ad altri più significativi. Cioè: gli aspetti positivi di un suo transito fanno da scudo protettivo che limita gli influssi di altri transiti negativi, mentre se aggiunge una sua propria dissonanza, può dare il colpo decisivo a una situazione già precaria di suo. I transiti degli altri pianeti sono veloci. La Luna, ad esempio, è fulminea. I loro influssi sono molto deboli se non in presenza di altri transiti, più significativi, che i pianeti veloci si limitano semplicemente ad amplificare, nel bene e nel male. La Luna può incidere sull'umore, sui sogni, sul sonno, ecc. Mercurio (più lento della Luna e a volte con anelli di sosta) agisce sulle capacità percettive, lucidità mentale, comunicazione in genere. Venere (anche questo pianeta può avere degli anelli di sosta talvolta, pur essendo cmq un pianeta veloce) incide sulla vita sentimentale, sulle piccole fortune, sulla salute. Marte, tra i pianeti veloci, è il più "incisivo". Può avere anelli di sosta anche piuttosto lunghi (può sostare in un segno fino a circa un anno, ad esempio). Marte è talmente drastico che persino i suoi transiti positivi devono essere letti con un certo beneficio del dubbio. E' legato a tutto ciò che è violento, energico, che rappresenta vigore ed energia e i suoi effetti sono quasi sempre "a sorpresa".
fonte "La Natura dei Transiti" di Lisa Morpurgo