Re: per Cordelo
Scritto da: .Iris. 05/07/2007 3.47
Parto dal presupposto che la 'magia' è una forza immanente, che permea e comprende praticamente tutto. La vita stessa è una delle manifestazioni di questa forza.
Scusa, io non sono d'accordo col presupposto da cui parti tu: per me la magia non è una forza immanente, ma un modo in cui le forze possono essere elaborate. Mi fa strano pernsare alla magia come a un'entità, perché è questo che intendevi, no? Per capirsi...
Beh forse dipende da ciò che si intende per magia. Credo di capire che tu intenda l'insieme di tecniche e teorie che comprende l'atto magico. Io intendo invece tutto ciò che ne è alla base, comprese le tecniche certo, ma sopratutto le 'forze/energie' che ne sono le tecniche sono l'applicazione pratica ma non l'origine.
Così come l'elettronica, che è sia la scienza che studia la carica elettrica e le sue applicazioni che le forze/energie che ne stanno alla base, che esistevano molto prima che ce ne rendessimo conto ed imparassimo ad utilizzarle. E continuerebbero ad esistere anche se nessuno sapesse della loro esistenza.
Ovviamente non un'entità, visione che la renderebbe invece distinta dal resto.
Poi dici "qualcosa di cui facciamo parte". Della magia???
beh.... sì, sempre secondo la mia visione, nessuna parte del cosmo, materiale o immateriale che sia è realmente e totalmente divisibile dal resto, ergo nessuna entità/forza/energia/.... potrebbe esistere senza tutti gli altri elementi che le consentono di essere diversa e quindi percepita da noi come entità, ma in realtà espressione, insieme a tutto il resto, di quell'unicum che è 'Magia'.
Volerli separare può esser utile per lo studio, che altrimenti, preso complessivamente sarebbe appunto troppo 'complesso', ma volerli poi ritenere distinti e separati è come dire che un bianco e un nero (o meglio per non sembrare razzisti) un biondo e un moro, un uomo e una donna, un cinese ed un aborigeno siccome sono diversi non possono far parte di un unicum, che invece sappiamo esserci sotto il nome di umanità.
E non mi dite che l'umanità è un unicum solo concettuale, sennò parto in tromba coi legami telepatici/simbolici/mnemonici/inconsci collettivi e poi non vi lamentate se scateno un fuggi fuggi....
Purtroppo il tempo ed il contatto con una cultura che tende a reprimere le manifestazioni naturali, ci rende parte di uno schema innaturale imposto dalla cultura materialista in cui siamo immersi.
Non vale per tutti, questo. Non per quelli che sono qui, credo-spero. Io almeno non mi sento resa parte di uno shcema innaturale.
Purtroppo invece ne facciamo parte tutti, volenti o nolenti, in maggiore o minor misura, dato che viviamo immersi in una società che è materialmente, culturalmente e sopratutto psicologicamente artificale, e in cui di naturale è rimasto quasi nulla.
Basta vedere la fatica che facciamo per individuare le componenti naturali più elementari come i cicli lunari, la stragrande maggioranza di noi non sa neppure
sempre in che fase siamo, eppure basterebbe guardare in cielo, figuriamoci per argomenti meno facilmente riconoscibili come i cicli delle eclissi.
Eppure tutte queste cose fanno parte evidente, visibile e riconoscibile della nostra vita di tutti i giorni, pensa all'immensa quantità di cose che invece sono meno o per nulla evidenti!
costante applicazione per rientrare in armonia col nostro essere originale
Interessante. La leggo in due modi:
1. è difficile restare in armonia col nostro essere originale - per le cause di cui sopra
In questo caso, non sono d'accordo, infatti non sentendomi costantemente "in disarmonia", non sento neanche il bisogno di una "costante applicazione" (sempre parlando a titolo personale)
2. la vita è una continua ricerca di armonia, è un occasione per migliorarsi ogni giorno e per sperimentare ogni giorno il divino/l'armonia/la magia (scusa le /, ma purtroppo non so-non ricordo a quale corrente o religione fai riferimento tu)
In questo caso mi piace...
.Iris.
E' entrambe le cose. A meno che non si sia cresciuti in una famiglia/ambiente già sensibili a tutto questo (fortuna più unica che rara), e che ci abbia fin dall'inizio educato a questa sensibilità, bisogna reimparare tutto, ricostruire l'ambiente mentale adatto a farci delle domande, ad individuare fra queste la false e le vere/fondamentali, quindi a ricercarne le risposte, senza accontentarsi mai, perchè ogni risposta porta con sè delle domande, proprio come, alla fine di quello che ritenevi uno 'spiegone' esauriente, il marmocchietto, con aria subdolamente innocente, ti mette KO con un disarmante 'Perchè?'.
La ricerca di armonia è ovviamente continua, sia perchè è di per sè un percorso senza fine, sia perchè nella vita quotidiana le occasioni di 'distrazione', sono infinite, il rubinetto che gocciola, pagare l'affitto, le bollette, fare la spesa (e a volte trovare i soldi per farlo), andare a trovare la zia, il compleanno di Riccardo, lo sciopero dei mezzi.... e per quanto banali e materiali siano sono comunque necessarie.