Rituale o no?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Riannon74
00martedì 3 luglio 2007 13:58
La curiosità mi è venuta da un'altra dicussione in "tuoni e fulmini" dove alcuni sostenevano che non si può essere Neopagani senza praticare l'Arte.
Mi chiedevo cosa intendete quando parlate di rituali, di pratiche magiche e di incantesimi?
Per esempio sedersi su un prato ad ammirare la Luna piena proiettando il nostro essere verso di Lei per voi è un rituale?
Per me si, io credo che si possa praticare la magia senza praticarla, cioè non c'è bisogno di rituali complicati per vivere la magia.
Un altro esempio, se vado in riva a un fiune allargo le braccia e assorbo l'energia dell'acqua è magia? se poi riverso questa energia in un incantesimo è sicuramente magia, ma se la uso per rigenerarmi l'atto iniziale perde la sua valeza magica?
Per me l'atto stesso di percepire l'anergia di un fiume è magia indipendentemente dall'uso che ne viene fatto.
Un incantesimo invece è qualcosa di più elaborato che prevede ingredienti e gesti o parole.
Questa è la mia opinione, quali sono le vostre?
Ghaladh
00martedì 3 luglio 2007 14:18
Dal punto di vista etimologico esiste un significato inconfutabile per queste parole, ma parlando del senso personale che io do, mi trovo in linea con il tuo pensiero, cara Riannon. [SM=g27768]
Sostengo che sia possibile e che si debba avere un rapporto naturale con il divino e con le energie. Relegare la pratica religiosa a determinati momenti la allontana dal quotidiano. Se il mio unico contatto con gli Dei avvenisse solo quando indosso i miei abiti cerimoniali, accendo le candele, preparo il cerchio e recito l'invocazione, mi priverei di quella guida illuminata ed essenziale che queste entità superiori possono offrire "in tempo reale" nella vita di tutti i giorni.
Tecnicamente parlando la magia è la pratica degli incantesimi e la manipolazione delle energie, ma in fondo questo concetto potrebbe essere allargato, concedendosi una licenza poetica, a molti altri aspetti della vita.
Cordelo di Quart
00martedì 3 luglio 2007 14:59
Non potrei essere più d'accordo sul significato generale del tuo post, i miei rituali sono sempre molto semplici, l'unico punto che mi trova in posizione differente è nella visione della magia nella sua attuazione pratica, l'incanto.

Un incantesimo invece è qualcosa di più elaborato che prevede ingredienti e gesti o parole.


Parto dal presupposto che la 'magia' è una forza immanente, che permea e comprende praticamente tutto. La vita stessa è una delle manifestazioni di questa forza. In questa ottica onnicomprensiva l'incanto in realtà è semplicemente reimparare a mettersi in sintonia con questa forza, rendendosi conto che non è qualcosa di esterno a noi, ma qualcosa di cui facciamo parte, volenti o nolenti.
Questo non significa che tutto venga semplice e naturale, a meno che non si sia tenuto ben vivo il nostro bambino interiore, ciò che eravamo alla nascita, pura magia. Purtroppo il tempo ed il contatto con una cultura che tende a reprimere le manifestazioni naturali, ci rende parte di uno schema innaturale imposto dalla cultura materialista in cui siamo immersi. Riuscire a liberarsi da questo imprinting non è facile e richiede una costante applicazione per rientrare in armonia col nostro essere originale. A questo serve, ad esempio, lo studio delle corrispondenze, non a legarci con calcoli astrusi, ma a ridarci la capacità di vibrare in unisono con quella forza.
Da lì in poi punto tutto diventa naturale.

[Modificato da Cordelo di Quart 03/07/2007 16.30]

Heledd
00martedì 3 luglio 2007 15:03
Secondo me entrambi gli esempi citati da Riannon possono essere considerati Magia, in quanto prevedono la percezione dell'energia ed il suo volontario indirizzamento. Non si tratta ovviamente di magia rituale.
Sono d'accordo nel dire che la magia rituale non è l'unica possibile modalità per comunicare con il divino, ma la reputo comunque indispensabile. Quanto agli incantesimi invece, come qualcuno aveva fatto notare nell'altro thread, non rientrano nella pratica teurgica e il compierli o meno è ininfluente da un punto di vista religioso, tant'è che li praticano tranquillamente maghi atei.

[Modificato da Heledd 03/07/2007 15.14]

Riannon74
00martedì 3 luglio 2007 15:23
Re:

Scritto da: Cordelo di Quart 03/07/2007 14.59
Parto dal presupposto che la 'magia' è una forza immanente, che permea e comprende praticamente tutto. La vita stessa è una delle manifestazioni di questa forza. In questa ottica onnicomprensiva l'incanto in realtà è semplicemente reimparare a mettersi in sintonia con questa forza, rendendosi conto che non è qualcosa di esterno a noi, ma qualcosa di cui facciamo parte, volenti o nolenti.
Questo non significa che tutto venga semplice e naturale, a meno che non si sia tenuto ben vivo il nostro bambino interiore, ciò che eravamo alla nascita, pura magia. Purtroppo il tempo ed il contatto con una cultura che tende a reprimere le manifestazioni naturali, rendendoci parte di uno schema innaturale imposto dalla cultura materialista in cui siamo immersi. Riuscire a liberarsi da questo imprinting non è facile e richiede una costante applicazione per rientrare in armonia col nostro essere originale. A questo serve, ad esempio, lo studio delle corrispondenze, non a legarci con calcoli astrusi, ma a ridarci la capacità di vibrare in unisono con quella forza.
Da lì in poi punto tutto diventa naturale.

[Modificato da Cordelo di Quart 03/07/2007 15.00]



[SM=x69335] Sono totalmente daccordo con te ma al mio stadio attuale ho ancora bisogno delle corrispondenze, mi servono ancora parecchie incarnazioni per poter vibrare all'unisono con l'universo [SM=x69315] però spero di essere sulla buona strada
elaphe
00mercoledì 4 luglio 2007 20:58

Per esempio sedersi su un prato ad ammirare la Luna piena proiettando il nostro essere verso di Lei per voi è un rituale?

Può esserlo. Se la Luna piena risponde (e non è la mia immaginazione), è Magia.

Baci.

E.
.Iris.
00giovedì 5 luglio 2007 03:47
per Cordelo

Parto dal presupposto che la 'magia' è una forza immanente, che permea e comprende praticamente tutto. La vita stessa è una delle manifestazioni di questa forza.



Scusa, io non sono d'accordo col presupposto da cui parti tu: per me la magia non è una forza immanente, ma un modo in cui le forze possono essere elaborate. Mi fa strano pernsare alla magia come a un'entità, perché è questo che intendevi, no? Per capirsi...

Poi dici "qualcosa di cui facciamo parte". Della magia???


Purtroppo il tempo ed il contatto con una cultura che tende a reprimere le manifestazioni naturali, ci rende parte di uno schemainnaturale imposto dalla cultura materialista in cui siamo immersi.



Non vale per tutti, questo. Non per quelli che sono qui, credo-spero. Io almeno non mi sento resa parte di uno shcema innaturale.


costante applicazione per rientrare in armonia col nostro essere originale



Interessante. La leggo in due modi:

1. è difficile restare in armonia col nostro essere originale - per le cause di cui sopra

In questo caso, non sono d'accordo, infatti non sentendomi costantemente "in disarmonia", non sento neanche il bisogno di una "costante applicazione" (sempre parlando a titolo personale)

2. la vita è una continua ricerca di armonia, è un occasione per migliorarsi ogni giorno e per sperimentare ogni giorno il divino/l'armonia/la magia (scusa le /, ma purtroppo non so-non ricordo a quale corrente o religione fai riferimento tu)

In questo caso mi piace...

[SM=g27768]

.Iris.
Cordelo di Quart
00giovedì 5 luglio 2007 11:18
Re: per Cordelo

Scritto da: .Iris. 05/07/2007 3.47

Parto dal presupposto che la 'magia' è una forza immanente, che permea e comprende praticamente tutto. La vita stessa è una delle manifestazioni di questa forza.



Scusa, io non sono d'accordo col presupposto da cui parti tu: per me la magia non è una forza immanente, ma un modo in cui le forze possono essere elaborate. Mi fa strano pernsare alla magia come a un'entità, perché è questo che intendevi, no? Per capirsi...


Beh forse dipende da ciò che si intende per magia. Credo di capire che tu intenda l'insieme di tecniche e teorie che comprende l'atto magico. Io intendo invece tutto ciò che ne è alla base, comprese le tecniche certo, ma sopratutto le 'forze/energie' che ne sono le tecniche sono l'applicazione pratica ma non l'origine.
Così come l'elettronica, che è sia la scienza che studia la carica elettrica e le sue applicazioni che le forze/energie che ne stanno alla base, che esistevano molto prima che ce ne rendessimo conto ed imparassimo ad utilizzarle. E continuerebbero ad esistere anche se nessuno sapesse della loro esistenza.
Ovviamente non un'entità, visione che la renderebbe invece distinta dal resto.


Poi dici "qualcosa di cui facciamo parte". Della magia???


beh.... sì, sempre secondo la mia visione, nessuna parte del cosmo, materiale o immateriale che sia è realmente e totalmente divisibile dal resto, ergo nessuna entità/forza/energia/.... potrebbe esistere senza tutti gli altri elementi che le consentono di essere diversa e quindi percepita da noi come entità, ma in realtà espressione, insieme a tutto il resto, di quell'unicum che è 'Magia'.
Volerli separare può esser utile per lo studio, che altrimenti, preso complessivamente sarebbe appunto troppo 'complesso', ma volerli poi ritenere distinti e separati è come dire che un bianco e un nero (o meglio per non sembrare razzisti) un biondo e un moro, un uomo e una donna, un cinese ed un aborigeno siccome sono diversi non possono far parte di un unicum, che invece sappiamo esserci sotto il nome di umanità.
E non mi dite che l'umanità è un unicum solo concettuale, sennò parto in tromba coi legami telepatici/simbolici/mnemonici/inconsci collettivi e poi non vi lamentate se scateno un fuggi fuggi.... [SM=x69324]




Purtroppo il tempo ed il contatto con una cultura che tende a reprimere le manifestazioni naturali, ci rende parte di uno schema innaturale imposto dalla cultura materialista in cui siamo immersi.



Non vale per tutti, questo. Non per quelli che sono qui, credo-spero. Io almeno non mi sento resa parte di uno shcema innaturale.


Purtroppo invece ne facciamo parte tutti, volenti o nolenti, in maggiore o minor misura, dato che viviamo immersi in una società che è materialmente, culturalmente e sopratutto psicologicamente artificale, e in cui di naturale è rimasto quasi nulla.
Basta vedere la fatica che facciamo per individuare le componenti naturali più elementari come i cicli lunari, la stragrande maggioranza di noi non sa neppure sempre in che fase siamo, eppure basterebbe guardare in cielo, figuriamoci per argomenti meno facilmente riconoscibili come i cicli delle eclissi.
Eppure tutte queste cose fanno parte evidente, visibile e riconoscibile della nostra vita di tutti i giorni, pensa all'immensa quantità di cose che invece sono meno o per nulla evidenti!




costante applicazione per rientrare in armonia col nostro essere originale



Interessante. La leggo in due modi:

1. è difficile restare in armonia col nostro essere originale - per le cause di cui sopra

In questo caso, non sono d'accordo, infatti non sentendomi costantemente "in disarmonia", non sento neanche il bisogno di una "costante applicazione" (sempre parlando a titolo personale)

2. la vita è una continua ricerca di armonia, è un occasione per migliorarsi ogni giorno e per sperimentare ogni giorno il divino/l'armonia/la magia (scusa le /, ma purtroppo non so-non ricordo a quale corrente o religione fai riferimento tu)

In questo caso mi piace...

[SM=g27768]

.Iris.



E' entrambe le cose. A meno che non si sia cresciuti in una famiglia/ambiente già sensibili a tutto questo (fortuna più unica che rara), e che ci abbia fin dall'inizio educato a questa sensibilità, bisogna reimparare tutto, ricostruire l'ambiente mentale adatto a farci delle domande, ad individuare fra queste la false e le vere/fondamentali, quindi a ricercarne le risposte, senza accontentarsi mai, perchè ogni risposta porta con sè delle domande, proprio come, alla fine di quello che ritenevi uno 'spiegone' esauriente, il marmocchietto, con aria subdolamente innocente, ti mette KO con un disarmante 'Perchè?'. [SM=g27768]
La ricerca di armonia è ovviamente continua, sia perchè è di per sè un percorso senza fine, sia perchè nella vita quotidiana le occasioni di 'distrazione', sono infinite, il rubinetto che gocciola, pagare l'affitto, le bollette, fare la spesa (e a volte trovare i soldi per farlo), andare a trovare la zia, il compleanno di Riccardo, lo sciopero dei mezzi.... e per quanto banali e materiali siano sono comunque necessarie.
Ghaladh
00venerdì 6 luglio 2007 05:57
E' interessante valutare il concetto indiano di "Mana"... peccato sia tanto abusato dai videogiochi e dai GdR dal rendere impraticabile una discussione seria con questo termine infilato nel mezzo [SM=g27768]. Il Mana è l'energia della Terra che ogni cosa permea. Questa sarebbe l'ideale definizione di magia immanente.
Serenia
00venerdì 6 luglio 2007 13:24
Piccolissimo commento O.T [SM=x69324]
Secondo me non è tanto male che Alcuni concetti siano infilati in luoghi assurdi... Nel bene e nel male portano la consapevolezza che esistono (anche se vengono presentati in modo errato). In fondo le strade sono tante e per chi realmente lo vuole possono essere la porta della strada che conduce alla conoscenza.

.Iris.
00sabato 7 luglio 2007 01:10
mmmm
Continuo a vederla in modo un po' diverso, ma adesso ho capito un po' di più. [SM=g27768]


Purtroppo invece ne facciamo parte tutti, volenti o nolenti, in maggiore o minor misura, dato che viviamo immersi in una società che è materialmente, culturalmente e sopratutto psicologicamente artificale, e in cui di naturale è rimasto quasi nulla.
Basta vedere la fatica che facciamo per individuare le componenti naturali più elementari come i cicli lunari, la stragrande maggioranza di noi non sa neppure sempre in che fase siamo, eppure basterebbe guardare in cielo, figuriamoci per argomenti meno facilmente riconoscibili come i cicli delle eclissi.
Eppure tutte queste cose fanno parte evidente, visibile e riconoscibile della nostra vita di tutti i giorni, pensa all'immensa quantità di cose che invece sono meno o per nulla evidenti!



Secondo me dipende da come uno vive, non tanto dalla società.
Se poi vuoi dire che nella società di oggi conta più l'apparire dell'essere, pienamente d'accordo.

.Iris.

[Modificato da .Iris. 07/07/2007 1.13]

Cordelo di Quart
00sabato 7 luglio 2007 06:24
Re: mmmm

Scritto da: .Iris. 07/07/2007 1.10
Continuo a vederla in modo un po' diverso, ma adesso ho capito un po' di più. [SM=g27768]



Beh vivaddio ognuno di noi ragiona cn la propria testa, sai che noia se fossimo tutti uguali? Case uguali, abiti, auto uguali, e per me che non riconosco i parenti e non ricordo mai dove ho parcheggiato sarebbe un disastro... [SM=g27768]



Secondo me dipende da come uno vive, non tanto dalla società.
Se poi vuoi dire che nella società di oggi conta più l'apparire dell'essere, pienamente d'accordo.


Beh dai, impariamo a difenderci dai condizionamenti molto più tardi di quando cominciamo a subirli, liberarcene poi diventa un percorso a volte molto faticoso.
ShiningShade
00lunedì 16 luglio 2007 16:06
Re:
ciao! io non sono per niente esperto, ma la penso come te: sentire, anzi avvertire l'energia che ti trasmette la luna, o come hai detto tu, un fiume è una sensazione bellissima e per me è magia!! Magari potessi avere accesso più spesso alla riva di un fiume o ad un immenso prato.....non sai quanto mi piacerebbe......
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:18.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com