Spiritualità e fisicità

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MinervaMG
00giovedì 31 luglio 2008 14:59
che rapporto avere con il nostro corpo?
Riprendendo il discorso che si faceva sull'altra discussione, vorrei porre l'attenzione per un attimo al rapporto con il nostro corpo.
Preciso subito che non ho ancora una posizione da difendere, o meglio, non so ancora quali potrebbero essere i limiti.

Ultimamente mi capita di vedere spesso un programma televisivo in cui si offre a qualche fortunato la possibilità di rifarsi da capo a piedi; i migliori medici del settore, dermatologi, chirurghi estetici, oculisti, insieme con nutrizionisti, personal trainer ed esperti del look, offrono la possibilità a qualcuno che si è sentito "brutto" per tutta la vita di diventare bello.
Questa cosa mi sta facendo riflettere da un po'.
Sono d'accordo sul fatto che "curare" l'autostima e imparare a convivere con il proprio corpo sia fondamentale ma sappiamo veramente che cosa significhi sentirsi davvero brutti?
E' così sbagliato, avendone la possibilità, di sentirsi almeno una volta nella vita veramente belli?
D'altra parte ogni giorno ognuno di noi usa dei piccoli trucchi per apparire al meglio: il vestito che dona di più, l'intimo che tirasu-tiragiù-riempie-smagrisce, il trucco, il parrucco o anche solo un profumo per odorare di altro oltre a noi stessi.

Riporto da un vecchio articolo su di un giornale femminile (il che non vuol dire che la stessa cosa non possa essere applicata, in qualche modo, agli uomini) in cui fu intervistata proprio Phyllis Curott:
"Truccarsi è un gesto istintivo. In quel momento, senza saperlo, si celebra un antico rito in onore delle dee della bellezza e dell'amore, Afrodite e Inanna, rendendo felice la nostra essenza femminile. Così è anche quando si entra in una Day Spa per un massaggio, quando si acquista un bel vestito o si flirta con un uomo. Tutto ciò porta a scoprire, una volta che ci si guarda allo specchio, un viso compiaciuto e sorridente: istanti in cui ci si ricongiunge alla "dea" che è in ognuno di noi".
"Lo stereotipo della strega orrenda altro non è che l'antica fobia causata per la crescente indipendenza e sensualità femminile. In realtà ciò che rende una donna una maga meravigliosa è la fiducia in se stessa. Possiamo facilmente vederlo in quelle persone non più giovanissime, con un profilo imperfetto e con qualche chilo in più che, pur non incarnando il modello di donna ideale, sono radiose, sorridenti e capaci di rapire l'attenzione di qualsiasi uomo. Questa è pura magia. E le streghe in questione lo sanno bene: è una dote che nasce da dentro, dalla consapevolezza di sé".

Si può avere l'autostima necessaria per convivere "pacificamente" con il proprio corpo e nello stesso tempo non rinunciare al piacere di abbellirsi?
Stormwind
00giovedì 31 luglio 2008 15:15
Sono al volo, ma devo fissare un pensiero che ho avuto leggendo il post di Minerva in connessione con le obiezioni di Vanima sul metter mano al corpo per risistemarlo.

La bellezza è un fattore soggettivo e culturale e la "manipolazione" del corpo, nonchè l'adornarsi, non hanno limiti geografici e (quasi) temporali come concetto.

Nella società moderna c'è il chirurgo, l'estetista, etc. Nei consorzi meno civilizzati però abbiamo comunque il trucco, i monili e anche le modifiche, più o meno forti, del corpo: le cosiddette "donne giraffa", ad esempio, o i cosiddetti "uomini piattello", e tante altre popolazioni che bucano, stirano, allungano il proprio corpo non solo per motivazioni ambientali e di sopravvivenza ma anche per estetica.

Ma la bellezza non è trascurata neanche nel regno animale: in certe specie chi è più "bello", più s'accoppia.

Ok, sono finita un po' troppo terra terra? Eppure la "nostra" spiritualità non dovrebbe essere tra quelle più materiali, visto che carne e spirito dovrebbero essere sullo stesso piano di valore?

[SM=x69318]

Lae

P.S.

Si può avere l'autostima necessaria per convivere "pacificamente" con il proprio corpo e nello stesso tempo non rinunciare al piacere di abbellirsi?

Non vedo condizioni di disparità tra le due cose: si può benissimo avere autostima e operare per abbellirsi. IMHO, ovvio [SM=x69342]

Vanima
00giovedì 31 luglio 2008 17:25
ok partiamo dal presupposto che ognuno ha le proprie opinoni e che nessuno vuole cambiare l'idea degli altri

Io sono nata con la sindrome di gunn, un difetto fisico che causa un problema a una palpebra. Ormai non si nota molto (eccetto quando mangio o bevo al massimo)perchè sono stata una di quelle fortunate a cui è andato scemando con l'età, ma quando ero bambina e ragazza mi causò gravi problemi psicologici per via della costante presa in giro di altri e per il calo di autostima che comportò il difetto. Se avessi potuto avrei fatto volentieri a meno.
Ilfatto è che quel che sono lo devo anche a quel difetto che mi diede carattere e anche l'abilità di riconoscere chi è sincero e chi invece, ora, è solo interessato al mio aspetto.
A un certo punto mi fu data la possibilità di fare un operazione per togliere il difetto, ma c'erano rischi che sinceramente mi sembravano eccessivi per una cosa puramente estetica e sopratutto mi chiesi se volevo davvero essere il tipo di donna che crea la sua autostima in base all'aspetto. se sono nata come sono nata c'è una ragione, e ora con il senno di poi riconosco i motivi e mi va bene.

Una cosa è lavorare con le carte che ti son state date, "impacchettare" meglio il regalo, con trucco, tinta o taglio di capelli o magari anche apparecchio per i denti. Ben altro è mettersi in situazioni di notevole rischio fisico (ricordo che si può morire sotto i ferri per certe cose) solo ed esclusivamente per un seno più prosperoso, un sedere più alto o un corpo più magro. Così come si dovrebbe saper invecchiare con grazia senza appigliarsi al corpo e viso di una ventenne.
La madre di una mia amica si è rifatta molte cose, si è tirata il viso etc cercando il corpo perfetto e di fermare il tempo.
Ha un aspetto ridicolo.

Ho in mente il tipo di programma. Quelle persone spesso hanno deformazioni o problemi causati dalla poca cura di sè (ciccia, capelli orribili, denti marci perchè mai lavati) oppure da incidenti (mi ricordo una il cui corpo si era deformato a causa di un parto difficile, e un'altra il cui viso era bruciato)
Va detto però che quelle persone non solo si fanno operare, ma vengono sottoposti ad analisi psicologici ed esercizio fisico.

Una persona infelice col suo corpo lo resta anche dopo l'operazione se non c'è un lavoro psicologico dietro, semplicemente cerca qualcos'altro di cui lamentarsi.

La bellezza inizia da dentro, poi esce.
Insomma, non è la gallina che conta, ma come viene cucinata.

Io sono più che felice per chi decide di sottoporsi a queste operazioni se hanno difetti eccezionali come seni disuguali, nasi mostruosi o altro se seguono però anche un percorso psicologico, ma credo che quando si inizia a cercare di alzarsi spiritualmente si dovrebbe riuscire a trascendere la vanità fine a se stessa.

Il trucco, capelli colorati e cura di sè aiuta a mantenere il senso di bellezza perchè è un modo di tenere cura del proprio corpo, il quale è un tempio e va trattato come tale.
Tutto questo fa parte del gioco della seduzione che diletta donne e uomini, ma mettersi sotto i ferri solo ed esclusivamente per una vanità superficiale (dubito che avere un seno piccolo causi turbe mentali gravi curate solo dall'avere una terza o quarta)
la seduzione non è creare il corpo come credi che gli uomini lo vogliono, ma fare in modo che un uomo voglia il tuo corpo così com'è, di renderti bella nei suoi occhi con la tua bellezza, non cercare di raggiungere un ideale. in questo è il trucco.
anche se sono con le tette piccole piccole non me le rifaccio, semplicemente perchè preferisco essere seducente con quello che mi è stato dato e fare in modo che l'uomo mi veda bella per come sono, invece che cercare di rientrare in un vago ideale di bellezza (e la bellezza vera non esiste, è una convenzione che cambia col tempo)

Conosci te stesso, e usa quel che hai.
Cordelo di Quart
00giovedì 31 luglio 2008 17:29
Senza dare più peso del necessario alle apparenze, credo che cercare di essere esteticamente al meglio, anche correggendo, al limite chirurgicamente, qualche difetto, sia una componente forte della sicurezza di sè, perchè negarlo in nome di una mentalità assurda che pretenderebbe che la vita sia sofferenza e grigiore?
Siamo nati per essere felici, siamo corpo e mente, intimamente legati, assurdo cercare il dominio della mente, senza ammettere l'influenza del corpo su questa.
Spinti all'eccesso si cade in situazioni patologiche (es. anoressia), ma qui siamo totalmente fuori dal discorso di 'normalità'.
Vanima
00giovedì 31 luglio 2008 17:48

perchè negarlo in nome di una mentalità assurda che pretenderebbe che la vita sia sofferenza e grigiore?

scusa ma chi avrebbe tirato in mente tale mentalità???
Sto parlando di crearsi la felicità invece che cercare di fare in modo che ce la diano altri con la loro approvazione (e di questo si tratta. Una volta andava di moda il seno piccolo, ora che va di moda grosso si fa grosso. si sta agendo su un concetto di belleza dettato da un concetto temporaneo)

Sto semplicemente dicendo che non c'è bisogno di un bisturi per sentirsi strabella, a meno che non si abbiano deformazioni fisiche.
E' una cosa mentale.

Non è una cosa leggera, c'è gente che muore per rifarsi le tette o per complicazioni di lipo! se fosse facile come mettersi lo smalto ok, ma far tutto questo per una cavolata come un paio di taglie di reggiseno mi sembra folle!

Boh sarà per il mio vissuto personale, ma credo che fare questo solo per vanità (perchè turbe psicologiche per un seno è ridicolo) sia sciocco.
Quando pensavo di essere brutta camminavo e mi comportavo da brutta. Poi un giorno mi sono rotta le scatole, ho deciso che il mondo non aveva capito nulla e che in realtà io ero una bomba sexy: Ho cambiato modo di camminare, di agire, comportandomi come se fossi strabella, e guarda caso quando mi presentai così la gente inizò a trattarmi come se fossi la ragazza più bella della stanza e ho iniziato a sentire complimenti ed anche avances da coloro che prima non mi aveebbero nemmeno guardato.

La bellezza, come ho detto, perte da dentro.


MinervaMG
00giovedì 31 luglio 2008 19:33
Re:
Vanima, 31/07/2008 17.48:

La bellezza, come ho detto, perte da dentro.


Questo è indubbio però...non è detto che si voglia migliorare per piacere agli altri e non è detto neanche che si arrivi ad avere delle turbe per vedere certi difetti.
Personalmente riconosco i miei difetti (tanti anche se non tutti quelli che sembrerebbero li considero tali) e nonostante abbia un marito che non si stanca di dirmi che sono bellissima (ah, l'amore!), non abbia mai avuto dei problemi ad attrarre certe situazioni, se avessi tempo e soldi mi rifarei molto volentieri.
Non ne sento il bisogno ossessivo, voglio dire che non farei seri sacrifici per rifarmi (ma neanche meno seri) e so perfettamente quali siano le mie priorità ma sicuramente se ne avessi la possibilità è una cosa che farei.
E' vero, ci sono dei rischi ma anche mettersi in macchina è un rischio e non è sempre necessario.
E' un rischio anche farsi tatuare però l'ho fatto, il mio tattoo mi piace tantissimo e sto cercando un bravo tatuatore dove vivo ora per farne altri (diciamo un altro per ora).

Alla fine, comunque, giudicare dall'aspetto mi sembra abbastanza ingiusto, che questo sia naturale o rifatto.
Il piacere è un'altra cosa.


Vanima
00giovedì 31 luglio 2008 19:47
verissimo, è sbagliato giudicare dall'aspetto, cosa che le donne (e anche uomini) fanno a se stessi.
Semplicemente io mi sono resa conto che vedo i miei difetti molti più di quanto possano o meno vederli gli altri, e che se invece decido di dare il massimo con quello che ho ottengo risultati che nessuna operazione chirurgica potrebbe darmi. La bellezza è psicologica, non esteriore.

In base a questo consiglio di leggere lo psicologo giacobbe, che in modo molto umoristico tratta argomenti seri, ta i quali anche l'immagine che le donne e gli uomini creano di se e come invece la ppoiezione di un'autoimmagine cambia radicalmente il responso altrui.
In particolare: alla ricerca delle coccole perdute oppure "come diventare bella ricca e stronza" (non lasciatevi ingannare del titolo, è un libro umoristico che ho letto ridendo ma che contiene certe innegabili verità sulla natura umana)


Specifico una cosa:
Io non giudico male chi si rifà, mi spiace quando vedo che non c'è un percorso spicologico i autoaccettazione dietro perchè so che l'autocritica passerà a un'altra cosa, non sarà risolta.
Sollevo il sopraciglio quando vedo una persona che si mette a insegnare come guida spirituale(ok minerva, mettiamo conto che la phyllis non lo fa) perchè credo che il rifarsi sia alla base un segno di insicurezza personale, il non sentirsi bella così come si è, e per come sono fatta io, su quello che è il mio sentiero, preferisco una guida che sia un po' al di sopra di un taglio di reggiseno
ma questo solo perchè coincide poco con quello che spero di ottenere io sul mio sentiero
Cordelo di Quart
00giovedì 31 luglio 2008 20:06
Vanima, 31/07/2008 17.48:


perchè negarlo in nome di una mentalità assurda che pretenderebbe che la vita sia sofferenza e grigiore?

scusa ma chi avrebbe tirato in mente tale mentalità???


Uh... coda di paglia? [SM=x69324]
Se voglio dire qualcosa a qualcuno non ho problemi a dirlo direttamente. Ogni allusione a fatti e persone presenti è puramente casuale e non voluta...
Va meglio? [SM=x69319]

Ora tornando IT.
Quella mentalità mi pare presente in modo non indifferente nella mentalità cattolica, oltre che in molti filosofi greci, solo per fare egli esempi di influenze sulla mentalità generale attuale.


credo che il rifarsi sia alla base un segno di insicurezza personale, il non sentirsi bella così come si è, e per come sono fatta io, su quello che è il mio sentiero, preferisco una guida che sia un po' al di sopra di un taglio di reggiseno
ma questo solo perchè coincide poco con quello che spero di ottenere io sul mio sentiero


Questo è il tuo pensiero, rispettabilissimo, ma credo che, anche uno psicologo esperto, prima di fare una diagnosi così tranchant, magari cerca di approfondire.
Io da povero mortale invece mi contento del giusto mezzo, la misura.
Un colpo alla botte e uno alla taglia di reggiseno, sono altri gli elementi primari con cui valuto l'insegnamento.
Ho avuto insegnanti con seri problemi fisici ed insicurezze di tutti i tipi, ma ottimi insegnanti, che mi sentirei di augurare a chiunque.
Personalmente sono talmente sicuro di me stesso da farmi dominare a stento il mio complesso di superiorità, questo però non fa di me un buon insegnate (nè, del resto, uno cattivo...).
Vanima
00giovedì 31 luglio 2008 20:12
mettiamola così: per quello che cerco di ottenere io (quindi quello che voglio in una guida) sarebbe in contraddizione con il rifarsi il seno solo per vanità

non avevo capito il riferimento alla mentalità, non l'avevo trovata nei post, grazie per la delucidazione. [SM=x69342]

boh alla fine a ognuno il suo [SM=g27768]
MinervaMG
00giovedì 31 luglio 2008 20:43
Re:
Vanima, 31/07/2008 20.12:

mettiamola così: per quello che cerco di ottenere io (quindi quello che voglio in una guida) sarebbe in contraddizione con il rifarsi il seno solo per vanità


Allora, vediamo di chiudere la parentesi Phyllis perchè anche se siamo partiti da un giudizio su di lei, lei non è qui per dire la sua.
Sinceramente parlando non so se il seno se l'è rifatto oppure no e non sto qui per convincere nessuno a farsela piacere.
Dove mi impunto è sul fatto che non vuole essere una guida spirituale ma soltanto una persona che tramanda, solo ed esclusivamente a chi lo richiede (e volendo neanche a tutti coloro che lo richiedono perchè, da quanto ne so, le iniziazioni avvengono solo su invito) la sua tradizione.
Il fatto di tramandare qualcosa, a mio parere, non significa essere perfetti. Tanto per dire, se tu me lo chiedi, posso indicarti la strada che faccio tutti i giorni per andare al lavoro ma non è detto che su quella strada io non possa avere "incidenti".
Sappiamo tutti che un percorso spirituale è in continuo divenire, non si è mai finito di scoprire e di imparare quindi, per quanto una persona abbia una certa esperienza, non c'è un punto di fine, o di non ritorno se vogliamo, e personalmente non mi aspetto, da chi mi trasmette qualcosa, la perfezione (sempre che la perfezione esista) ma l'onestà.
(Detta fuori dai denti, specialmente in campo spirituale, se si presentasse qualcuno con tutte le risposte e apparentemente perfetto, mi sembrerebbe truffaldino. Opinioni naturalmente)

Diciamo che sono d'accordo con Cordelo (oh!oh!oh! [SM=g27780] ).

Detto ciò, la cosa può continuare a non piacerti e va bene così, vorrei solo non tirarla in ballo di nuovo per questo e andare avanti con la discussione perchè, forse, sentire più pareri può aiutarci tutti a trovare un giusto punto di equilibrio.


Vanima
00giovedì 31 luglio 2008 21:08
il mio discorso non era limitato alla phyllis, stavo usando il seno come esempio ma potevo dire lifting o lipo, qualsiasi operazione chirurgica dettata solo da estetica, e ho già detto prima (tra parentesi) che potevo accettare che non si è messa in cattedra. Parlavo in generale, non esclusivamente di lei, ribadisco.
stavo parlando di guire spirituali, non di phyllis
Uff che noia doversi ripetere.

Detto questo, se io voglio sapere come si fa a cucinare una buona torta cerco chi non solo sa descrivere come si fa una torta o srivere la ricetta ma è capace di cucinarla e farla uscire bene allora imparo a cucinar la torta da tal persona, e se vedo che sa le ricette ma non le sa cucinare bene allora scelgo qualcun'altro.
Ovvero: mi piace chi pratica quel che predica, e quindi il comportamento deve accordarsi con quel che dice, sennò preferisco un'altra guida oppure anche semplicemente vado avanti da sola.

Esempio pratico, se io sto cercando di essere libera dai bisogni carnali (seeeee va beh [SM=x69315] )di sicuro non vado da uno che non riesce a tenerselo nei pantaloni!

Ancora una volta, non sto parlando della currot
MinervaMG
00venerdì 1 agosto 2008 07:17
Re:
Vanima, 31/07/2008 21.08:

...mi piace chi pratica quel che predica, e quindi il comportamento deve accordarsi con quel che dice...


E su questo credo che siamo tutti d'accordo [SM=g27768]


-Aleph-
00giovedì 28 agosto 2008 03:01
Re:
Vanima, 31/07/2008 19.47:

Sollevo il sopraciglio quando vedo una persona che si mette a insegnare come guida spirituale(ok minerva, mettiamo conto che la phyllis non lo fa) perchè credo che il rifarsi sia alla base un segno di insicurezza personale, il non sentirsi bella così come si è, e per come sono fatta io, su quello che è il mio sentiero, preferisco una guida che sia un po' al di sopra di un taglio di reggiseno
ma questo solo perchè coincide poco con quello che spero di ottenere io sul mio sentiero



Anche io sollevo il sopracciglio, ma lo faccio soprattutto quando assisto alla pubblicazione di manuali di psicologia da salotto, pur non avendo letto lo psicologo Giacobbe [SM=x69324] Delle guide spirituali tollero la volontà di predicare il bene altrui prima di curarsi del proprio, perchè spesso non hanno altro motivo di essere, ma se a farlo sono professionisti che dovrebbero avere una competenza a trattare il problema psicologico, che per sua natura non è mai uguale a se stesso, mi viene un po' di maldistomaco. E bisogna fare attenzione quando si generalizza dicendo che le persone che vogliono una taglia di reggiseno in piu' sono preda di una superficiale vanità. Attenzione a non scadere nei moralismi e nei qualunquismi che vogliono le donne intelligenti come quelle più ''naturali'', e quelle frivole come bambole di silicone. Sai bene che esistono elementi dell'uno e dell'altro gruppo che sconfermano lo stereotipo. 'Le cose secondo natura', ahinoi, è un pregiudizio che, sempre per tirare in ballo una certa cultura cattolica, si insinua abilmente in molti ambiti della nostra esperienza della realtà. Non solo i vari ideali di bellezza, ma anche i valori di superiorità morale e intellettuale dei quali ci vestiamo, sono fenomeni culturali figli dei tempi e esiste poco di 'naturalmete' giusto o 'naturalmente' sbagliato nel nostro mondo. A volte bisogna dare il corretto peso ai propri vissuti emozionali, alla nostra storia e capire quanto essa influenzi il nostro giudizio sul presente...
-Aleph-
00giovedì 28 agosto 2008 03:38
Re:
Cordelo di Quart, 31/07/2008 20.06:


mi pare presente in modo non indifferente nella mentalità cattolica, oltre che in molti filosofi greci, solo per fare egli esempi di influenze sulla mentalità generale attuale.



Voglio però spezzare una lancia in favore del cattolicesimo [SM=x69340]
Quella famosa mentalità di cui parli, spesso non è un frutto della religione ufficiale, ma della rivisitazione di essa da parte di chi la vive. Il cristianesimo è uscito molto cambiato dall'incontro con l'Ellenismo che se l'è girato e rigirato fino a farlo collimare colla sua etica. E parlo ad esempio della filosofia di Platone che ci ha lasciato in eredità concettucci come Ideale e Assoluto, grazie ai quali, quando diciamo cose come 'Bellezza ideale e assoluta' oppure 'la vera Bellezza è nell'anima', pare che ci stiamo riferendo a una perfezione oggettiva che esiste in chissà quale Iperuranio. Il Cristianesimo delle origini, quello scritto nella Bibbia, al contrario riconosce pari dignità a spirito e corpo considerandoli un'unità inscindibile (senza fare minimo riferimento all'Anima, questa sconosciuta). Se nelle inutili ore di religione cattolica a scuola, invece di infarcire gli studenti di sermoni facessero leggere la parte del Cantico dei cantici in cui si celebra la bellezza carnale e sensuale degli sposi, i bambini ne guadagnerebbero in cultura! [SM=g27785] Scusate per l'OT...

Per rispondere al quesito di Minerva invece, io penso che sia possibile avere cura del proprio corpo e convivere pacificamente con esso. Forse non è sempre una questione di autostima, ma anche di apertura a nuovi orizzonti culturali. Perchè l'idea che sviluppo della personalità e dell'autostima e ricorso all'estetica (inclusi rimedi medico-chirugici) siano in antitesi è forse un preconcetto tipico della nostra società occidentale.
Non è detto che le due cose debbano sempre andare insieme, nè è detto che una persona debba per forza abbellirsi secondo l'uso corrente per sentirsi piacevole, in quanto esistono tipi che nonostante quelle che noi definiremmo brutture, si sentono felici lo stesso e vanno avanti così. Dipende dalla cultura in cui si è cresciuti, da quella nella quale si vive, perchè cos'è la ricerca della bellezza se non un tentativo di adeguarsi al contesto circostante, di appartenere anche somaticamente e fisiognomicamente a un ptototipo che sia il più accettabile e socialmente desiderabile? A mio avviso se c'è un conflitto o un contrasto, in questi casi , non è da ricercare tanto nella persona, quanto nella intera società ed è lì che si deve agire se lo si vuole davvero superare.
MinervaMG
00giovedì 28 agosto 2008 07:50
Re: Re:
-Aleph-, 28/08/2008 3.38:

A mio avviso se c'è un conflitto o un contrasto, in questi casi , non è da ricercare tanto nella persona, quanto nella intera società ed è lì che si deve agire se lo si vuole davvero superare.


In questo caso però si rientra nel concetto di autostima già citato...
Credo che l'errore principale, sia di chi si rifà per mancanza di autostima e sia di chi giudica a priori, sia la superficialità in ogni caso.
Insomma, se non vogliamo che il mondo ci giudichi per le apparenze, dovremmo evitare di farlo anche noi, no?


Vanima
00giovedì 28 agosto 2008 10:34
Sto parlando esclusivamente di guide spirituali, non della gente in generale.Abbiamo già detto che si parlava di persone che non soffrono di turbe ma di questioni di vanità (ovvero, non tutti lo fanno per vanità ma alcuni per turbe, nel caso non fosse chiaro) quindi andiamo avanti


Insomma, se non vogliamo che il mondo ci giudichi per le apparenze, dovremmo evitare di farlo anche noi, no?


Verissimo!
Una guida non dovrebbe giudicare se stesso per le apparenze fisiche! [SM=g27776]
E' l'azione e la motivazione di farsi un'operazione che metto in questione, non il risultato finale neh

Ribadisco semplicemente che non ho problemi con chi si rifà qualcosa, semplicemente in una guida spirituale (e NON stiamo parlando della phyllis [SM=g27777] ) cerco oltre alla conoscenza anche un comportamento e modo di vivere simile a quello che voglio ottenere io (e qui si rientra nel praticar quel che si predica)
Di conseguenza se fossi alla ricerca di una guida, volendo io diventare il tipo di persona che non sente il bisogno di rifarsi, cercherei una persona che sta bene cosi' come é.

poi ragazzi a ognuno il suo;

ancora una volta, voglio qualcuno che pratica quel che predica e non mi pare che in questo non ci sia nulla di male
Vanth
00giovedì 28 agosto 2008 10:37
Re: Re:
-Aleph-, 8/28/2008 3:38 AM:

Il cristianesimo è uscito molto cambiato dall'incontro con l'Ellenismo che se l'è girato e rigirato fino a farlo collimare colla sua etica.



O più probabilmente è avvenuto il contrario...

MinervaMG
00giovedì 28 agosto 2008 11:03
Re:
Vanima, 28/08/2008 10.34:

Sto parlando esclusivamente di guide spirituali, non della gente in generale.


No, no, io facevo proprio un discorso in generale.
Della guida spirituale non mi curo minimamente, in parte perchè non credo alla guida spirituale e in parte perchè anch'egli, ammettendo che possa esistere, è comunque una persona su di un cammino. Oggi è in un punto, domani in un altro, tra un anno chissà!


madmac.
00sabato 30 agosto 2008 22:11
Re: Re:
MinervaMG, 28/08/2008 11.03:


Oggi è in un punto, domani in un altro, tra un anno chissà!


E non e' necessariamente detto che i punti collimino...


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