«Giardino» (in Inglese «garden», in Francese «jardin», in Gaelico «gart», in Cimbrico «gardd», «ha il significato generico di “luogo cinto”», spiega il «Dizionario etimologico» di Ottorino Pianigiani, e deriva (se ben capisco) «da un radicale indo-germanico, «gard» = «hart», «cingere», «circondare», da cui derivano diverse parole in diverse lingue, fra cui «casa», «circolo», «coro», «recinto», «corte», «città», e anche il greco «chortos», «recinto» (a cui equivale il latino «chors», «cohors»), e il latino «hort-us», «orto».
Nel dizionario etimologico di Gaelico non trovo né «gart» né «gardd». Però c’è «gàradh», «gàrrath», cioè «giardino», dal norvegese «gardar», che ha lo stesso significato dell’inglese «yard», che ha la stessa radice di «garden».
Inoltre, in Irlandese «luibh» è «erba medicinale», e «luib», «lubgort», è «giardino dei semplici», o «giardino», e il gotico «lubja-leisei», cioè «witchcraft», «stregoneria», equivale a «herb-lore», cioè «conoscenza (tradizionale) dei semplici».
È interessante notare che «paradiso» (latino «paradisus»), deriva dal greco «paradeisos», che a sua volta deriva dal persiano «pairidaez», ovvero «recinto», «parco», «giardino», che è composto da «pairi», «intorno» (equivalente al sanscrito «pari» e al greco «peri») e da «daeza», che se ben capisco significa «fabbricare» (non sono sicuro perché la pagina riprodotta dal «Dizionario etimologico» ha il margine tagliato e non si legge bene).
Mescolando le etimologie e i significati in modo poco accademico si può forse evocare un’immagine affascinante.
E sempre il vento e l’ombra misuravano il tempo,
il sole portava riflessi come grate di gioia
alloggiata là fuori, incurante degli agguati—
quella che si sarebbe dovuta cercare.
Crevice Weeds